Emigranti

Francesco Perri (Careri, 1885 – Pavia, 1974)

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Careri ha un nome di origine greca forse derivante da “caristos”, graziosissimo, o forse da “care” che in greco significa “cima di monte” o ancora dal latino “careo, carere” manco di tutto riferito alla realtà povera di risorse economiche ma ricca di bellezze naturali . Vi confluirono nel 1507 i profughi del contiguo borgo antico di Panduri distrutto da un terremoto.

 

L’associazione culturale Francesco Perri è nata nel 1992 a Careri (RC), i soci sono in parte residenti in Calabria e in parte maggiore emigrati in tutto il mondo e per questo motivo gli scopi dell’associazione sono perfettamente in sintonia con quelli dei Calabri Vagantes.

L’associazione nasce come atto d’amore verso Francesco Perri, nativo di Careri, e la terra di Calabria.

Un’assemblea dei soci fondatori ne ha di recente modificato all’unanimità lo statuto trasformandola in un’associazione no-profit che ha ora il riconoscimento dell'Agenzia delle Entrate e della Città metropolitana di Reggio calabria.

E’ stato aperto anche un sito web dedicato:

associazione perri

Nel sito si trova il bando di un interessante concorso che si svolgerà nel corso del 2021 intitolato “l'arte di immaginare”che può essere scaricato da:

https://associazioneculturalefrancescoperri.blogspot.com/2021/01/larte-di-immaginare-contest-di.html

L’obiettivo dell’Associazione è di costruire una comunità attorno alla figura dello scrittore calabrese basata su coloro che non hanno lasciato la Calabria e coloro che come lui sono invece emigrati.

Una sorta di comunità sociale che attraverso i propri contributi rievochi, ricordi e discuta i temi tanto cari a Francesco Perri, da quelli artistici legati ai paesaggi e alla gente di Calabria a quelli sociali legati all’usurpazione delle terre comunali e alla conseguente emigrazione di massa dei contadini privati dei più elementari mezzi di sostentamento.

La stessa vicenda umana di Francesco Perri può essere letta come una storia di emigrazione, simile a quella di tanti suoi conterranei che egli ha descritto nell’opera sua forse più amata “Emigranti”, che inizia proprio descrivendo le usurpazioni delle terre demaniali ai danni dei contadini calabresi.

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Oltre “ Emigranti” scrisse: Primi canti, La rapsodia di Caporetto, Il Fascismo, La battaglia di Pan, I Conquistatori, La strage, Leggende calabresi, Come si lavora nel mondo, Favola bella, Povero cuore, L'idolo che torna, Capitan Bavastro, Il discepolo ignoto, Racconti d'Aspromonte, La Missione del Redentore, Medaglie d'oro, Fra Diavolo, L'amante di zia Amalietta, Nel paese dell'ulivo, Storia del lupo Kola e altre opere.

L’Associazione si propone di pubblicare gradualmente tutta l’opera e di promuovere la cultura, l’arte calabrese e le attività finalizzate all’aggregazione sociale, alla crescita civile e alla cultura della legalità.